La stagione di successo della Trentino Volley

Prosegue con successo la stagione sportiva della Trentino Volley

Trentino VolleyTrentino VolleyNell'ultimo incontro di Gennaio il Team ha confermato la sua imbattibilità casalinga.
Nella stagione 2014-2015 la Squadra ha già messo in fila, davanti al pubblico del Palatrento, 11 vittorie in altrettante partite: 7 in SuperLega, 3 in Coppa CEV e 1 in Coppa Italia per un totale di 7 successi per 3-0, 2 per 3-1 e 2 per 3-2.

La squadra della Trentino Volley utilizza da ormai 3 anni i prodotti Herbalife con ottimi risultati.

Posted by Elisa Montalto e Roberto Piccinoni on Sunday 15 February 2015
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Herbalife Partner Ufficiale della Nazionale Cantanti e della Partita Del Cuore 2014

Posted by Elisa Montalto e Roberto Piccinoni on Saturday 10 May 2014
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Non riesci più a perdere peso?

Non riesci più a perdere peso? 

Cinque modi per superare l’effetto “plateau”: 

  1. Annotate su un diario alimentare le calorie che assumete – Di solito quando si inizia una dieta si è molto scrupolosi e si pesa meticolosamente qualsiasi cosa si mette in bocca, ma col tempo ci si rilassa un po’. Vediamo cosa fare per rimettersi in carreggiata. 
  2. Sostituite due pasti al giorno con un frullato sostitutivo del pasto: vi aiuterà a mantenere l’assunzione di calorie entro i limiti raccomandati. Quando vi preparate il frullato da soli, sapete esattamente cosa ci mettete, quante calorie contiene il prodotto che usate, il latte e la frutta; questo rende il conteggio delle calorie semplice e chiaro. Fate due pasti al giorno con un frullato e preparatevi un terzo pasto equilibrato, aggiungendo qualche spuntino con pochi grassi, proteine di qualità, frutta e verdura.
  3. Mangiate meno spesso fuori casa – Per quanto si voglia stare attenti quando si va al ristorante, in genere è difficile valutare con esattezza quante calorie si assumono perché spesso non si sa come vengono cucinati i cibi.
  4. Intensificate l’attività fisica, in particolare l’allenamento della forza – Se fate attività fisica già da qualche tempo ma non aumentate l’intensità degli esercizi, c’è il rischio che non bruciate tante calorie come all’inizio. Aggiungete qualche nuovo movimento alla vostra routine degli esercizi, aumentate l’intensità e fate un po’ di pesi.
  5. Considerate l’eventualità che abbiate già raggiunto il vostro peso ideale - Se vi è possibile, fate il calcolo della composizione corporea. I muscoli sono più “densi” e occupano meno spazio del grasso, perciò, se avete più muscoli rispetto alla media, è possibile che pesiate più di quanto vi aspettate. Se poi il vostro grasso corporeo rientra nei valori medi, può darsi che non abbiate bisogno di perdere altro peso. 
 
Scritto da Susan Bowerman, MS, RD, CSSD
Posted by Elisa Montalto e Roberto Piccinoni on Thursday 14 November 2013
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PHS II - Integratori e multivitaminici: quali effetti sulla salute?

I risultati del PHS II

Integratori e multivitaminiciPresentato al Pianeta Nutrizione & Integrazione, alle Fiere di Parma, il ‘Physicians’ Health Study II’ (Phs II), uno studio promosso e finanziato dall’Istituto Nazionale di Sanità americano.

”Più di metà della popolazione americana – ha spiegato Howard Sesso, dell’Harvard Medical School e Brigham and Women’s Hospital di Boston, uno dei principali autori del Phs II – assume un integratore alimentare e tra questi i multivitaminici sono quelli più diffusi. Presentando per la prima volta alla comunità scientifica italiana i risultati del trial, il ricercatore americano ha sottolineato che “nessuno, fino ad oggi, aveva mai studiato gli effetti sulla salute legati ad un loro impiego costante e continuativo nel tempo”.

Lo studio, durato 14 anni, ha coinvolto unicamente volontari di sesso maschile ed ha consentito di valutare l’impatto dell’integrazione multivitaminica nella prevenzione primaria di alcune gravi patologie croniche e sono emerse evidenze positive e significative in particolare rispetto al cancro. Nei soggetti che assumevano il multivitaminico – ha affermato Howard Sesso – è stata riscontrata una riduzione pari all’8 per cento del rischio di tumore rispetto al gruppo trattato con placebo e la riduzione arriva al 12 per cento se non si considerano i tumori della prostata”.

A partecipare al progetto, sono stati oltre 14mila medici americani maschi, di età superiore ai 50 anni che hanno assunto giornalmente, dal 1997 al 2011, un integratore alimentare multivitaminico e multiminerale fornito dalla Pfizer Consumer Healthcare.

E secondo i dati gennaio-dicembre 2012 Nielsen Market Track Healthcare per FederSalus in Italia sono state vendute 140,7 milioni di confezioni di integratori per un valore pari a 1.908,7 milioni di euro, quindi una maggiore attenzione agli stili di vita e alla propria salute per 2 italiani su 3.

Si è trattato principalmente di fermenti lattici, integratori per il controllo del peso, integratori salini, multivitaminici, acquistati prevalentemente in farmacia.

Gli acquisti degli italiani di questi prodotti avvengono nei super ed ipermercati dove nel corso degli ultimi 12 mesi sono state vendute 22,5 milioni di confezioni (+14,7% rispetto all’anno precedente). In calo, invece, l’acquisto in parafarmacia con 7,5 milioni di confezioni (-4% rispetto all’anno precedente).

I presidenti del comitato scientifico di Pianeta Nutrizione, Sergio Bernasconi, direttore della Clinica pediatrica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma e Michele Carrubadirettore del Centro di Studio e Ricerca sull’Obesità del Dipartimento di Farmacologia,Università degli Studi di Milano hanno tenuto a evidenziare che è scientificamente dimostrato che carenze, anche minime, di micronutrienti essenziali come le vitamine e i minerali, possono rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di numerose patologie croniche come diabete, obesità, osteoporosi, anemia ed altro.

“Una dieta alimentare completa ed equilibrata può assicurare all’organismo il corretto apporto di questi elementi, così importanti per la nostra salute. Purtroppo anche recenti indagini condotte sulla popolazione italiana confermano che la maggioranza delle persone ha difficoltà a seguire una dieta sana tutti i giorni e non sempre riesce, per esempio, ad assumere la giusta dose di frutta e verdura. Nella popolazione infantile questo dato è ampiamente confermato e colpisce il fatto che il minor consumo di frutta e verdura avvenga nel Sud Italia che è la zona di maggior produzione.

Il problema delle carenze nutrizionali, con i rischi ad esse associate, risulta essere particolarmente diffuso nella popolazione più anziana. In questi casi, è necessario intervenire modificando le abitudini alimentari e, ove opportuno, ricorrendo anche al supporto aggiuntivo offerto dagli integratori.”

Per Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani (FOFI) è importante “il ruolo del farmacista per rispondere alle richieste di utilizzo di integratori che deve operare in evoluzione operando in sinergia con i medici e gli specialisti. Il farmacista – ha detto-  può offrire a sua volta un contributo prezioso alla diffusione di queste strategie preventive, fornendo una corretta informazione e collaborando al controllo dello stato di salute della persona, che parta dalla prevenzione e non aspetti l’emergere di un bisogno terapeutico.”

“A fronte del progressivo aumento dell’età media della popolazione e di aspettative di vita sempre più lunghe, la promozione della salute e della prevenzione in particolare nella fascia d’età adulta e intorno ai 50-60 anni, si configura sempre più come una priorità sanitaria, anche in un’ottica di risparmio sui costi terapeutici ed assistenziali. Il medico di famiglia – ha affermato Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale – è chiamato a svolgere un ruolo chiave su questo fronte.

L’adozione di stili di vita sani, di movimento fisico adeguato e di una dieta il più possibile bilanciata e completa, a cui può aggiungersi anche l’impiego di un integratore multivitaminico pensato per compensare le specifiche esigenze nutrizionali di questa fascia d’età quando la sola alimentazione si rivela insufficiente, rappresentano dei veri e propri strumenti di prevenzione che il medico di base ha l’opportunità di prescrivere ai propri pazienti, per promuovere il loro benessere e ridurre il rischio di sviluppare patologie croniche.”

Posted by Elisa Montalto e Roberto Piccinoni on Friday 18 October 2013
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Migliorare lo stile di vita rallenta l’invecchiamento

Con sane abitudini alimentari, sport e stress sotto controllo le nostre cellule vivono più a lungo (e in buona salute)


Bastano alimentazione corretta, moderata attività fisica e una migliore gestione dello stress per rallentare il processo d’invecchiamento. È quanto dimostra uno studio pilota pubblicato sulla rivista Lancet Oncology  da esperti dell’università di San Francisco. La ricerca parte dal fatto ormai accertato che la lunghezza dei telomeri (ovvero le estremità dei cromosomi, che si usurano col tempo, accorciandosi e lasciando così il cromosoma esposto a danni) è un parametro di misurazione dell’invecchiamento cellulare del nostro organismo e può anche essere un indicatore delle probabilità di ammalarci di patologie legate all’avanzare dell’età. Gli studiosi americani hanno voluto verificare se cambiamenti negli stili di vita potessero produrre un impatto positivo sulla lunghezza dei telomeri e dunque un generale «ringiovanimento», almeno a livello cellulare.

 

LO STUDIO - «L’usura dei telomeri – spiega Elisabeth Blackburn, premio Nobel autrice della ricerca, in Italia per partecipare al convegno sulla longevità «The Future of Science» è risultata associata alla vera età biologica di un individuo (che spesso è diversa dall’età anagrafica) e al suo rischio di malattie come cancro, diabete e Alzheimer, che cresce con l’aumentare degli anni. Quello che abbiamo potuto verificare, in questo studio iniziale i cui esiti vanno approfonditi e verificati su numeri più ampi di individui, è che migliorando le abitudini a tavola, sul fronte dell’esercizio fisico e della gestione dello stress emotivo si riescono a prolungare i telomeri. Dunque, ancora una volta, si conferma il fatto che adottare un corretto stile di vita contribuisce davvero ad invecchiare meglio, più in salute. Ma, fatto nuovo, sembra anche ad invecchiare più lentamente». I ricercatori hanno seguito per cinque anni 35 uomini, sottoposti a periodici prelievi del sangue per misurarne i telomeri e la loro attività (la telomerasi) in base al progressivo cambiamento dello stile di vita. Una parte dei partecipanti alla sperimentazione ha continuato a seguire normalmente le proprie abitudini, l’altra parte le ha modificate: facendo regolarmente una moderata attività sportiva, seguendo un’alimentazione sana, eseguendo esercizi di rilassamento e partecipando a gruppi di supporto sociale contro lo stress. In cinque anni i telomeri di chi ha migliorato abitudini si sono allungati del 10 per cento, negli altri si sono accorciati del tre per cento

Fonte: Corriere.it

Posted by Elisa Montalto e Roberto Piccinoni on Sunday 22 September 2013
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